"LItalia sono anchio", non è solo la sfida dei ragazzi di origine straniera, è la sfida di tutti noi, di chi crede che solo permettendo alle persone di sentirsi veramente parte di una comunità e di avere le medesime opportunità secondo quanto stabilito dall'art.3 della Costituzione, queste contribuiranno al miglioramento della comunità stessa, in un' ottica di responsabilità e doveri condivisi".
"L'Italia sono anch'io" è il titolo della
campagna nazionale, lanciata da un comitato promotore costituito da
varie organizzazioni civili(tra cui Acli, Arci, Caritas e Cgil) e
presieduto dal Sindaco di Reggio Emilia e neoeletto Presidente
dellAnci, Graziano Delrio, a cui anche il Comune di Forlì
ha aderito.
Tale campagna si pone come obiettivo quello di presentare in
Parlamento due proposte di legge: una per riformare lattuale
normativa sulla cittadinanza e laltra per riconoscere ai migranti
regolari, stabilmente presenti nel nostro territorio e in possesso
del titolo di soggiorno da almeno cinque anni, il diritto di voto
attivo e passivo alle elezioni amministrative.
Attualmente nel nostro Paese, tanti ragazzi (parliamo di oltre
900.000 giovani) figli di immigrati, che sono nati in Italia e qui
si sono formati, hanno studiato o lavorano, condividendo sogni e
problemi con i loro coetanei, sono costretti a vivere con il
permesso di soggiorno e a fare richiesta del diritto di
cittadinanza, solo al compimento dei 18 anni e senza assenze di
oltre sei mesi dal suolo italiano.
Se ciò non avviene entro il diciannovesimo anno
detà, questi giovani devono affrontare un lungo e pesante
calvario burocratico, oltre a discriminazioni che rappresentano
piccole e grandi umiliazioni quotidiane. Limpossibilità di
partecipare alle consultazioni elettorali amministrative
costituisce, poi, la negazione del diritto di poter incidere sui
processi politici e sociali per i cittadini che vivono in un
territorio e ad esso contribuiscono mediante il prelievo
fiscale.
"L'Italia sono anch'io", non è solo la sfida dei ragazzi di
origine straniera, è la sfida di tutti noi, di chi crede che
solo permettendo alle persone di sentirsi veramente parte di una
comunità e di avere le medesime opportunità, secondo
quanto stabilito dallart.3 della Costituzione, queste
contribuiranno al miglioramento della comunità stessa, in
un ottica di responsabilità e doveri condivisi.
E, in un certo senso, la sfida dei nostri studenti, spesso fuori
sede, che chiedono di essere pienamente integrati nel territorio in
cui vivono e con i quali stiamo programmando una serie di incontri
pubblici di scambio e confronto con la città, oltre alla
prima "carta giovani" forlivese, finalizzata ad ampliare servizi ed
agevolazioni a loro disposizione. E, più in generale, la
sfida di unintera generazione che non si rassegna ad essere messa
allangolo, ma rivendica linnegabile diritto ad essere
protagonista del proprio tempo e della propria società, per
cui rappresenta, come recentemente dichiarato dal Presidente
Napolitano, "una grande fonte di speranza ed energia".
Valentina
Ravaioli
Consigliere Regione Emilia-Romagna
Lo scopo delliniziativa è di coinvolgere in modo attivo e consapevole i neo diciottenni. Questo perché diventare cittadini italiani significa fare parte a pieno titolo del Paese in cui viviamo, accedendo ai diritti civili e politici, quali la partecipazione ai concorsi pubblici, il voto, la libertà di viaggiare.
LAmministrazione Comunale di Forlì ha
inviato alla fine del 2011, a firma congiunta del Sindaco Roberto
Balzani e dellAssessore ai Servizi Demografici Valentina Ravaioli,
una lettera a tutti i ragazzi e le ragazze neo diciottenni nati in
Italia da genitori di origine straniera e residenti nel nostro
Comune.
Ad oggi la legge italiana non riconosce automaticamente la
cittadinanza a chi nasce in Italia se i genitori non sono a loro
volta cittadini. Per questa ragione, il Comune di Forlì, ha
aderito alla Campagna "L'Italia sono anch'io",
promossa da 18 Associazioni, e il cui Comitato Promotore è
presieduto dal Sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio,
Presidente dellANCI nazionale.
Il percorso finanziato dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato avviato in ottobre 2010 in sei Regioni italiane e nel corso di tutto il 2011 ha coinvolto più di 20.000 giovani dai 17 ai 25 anni ai quali sono state proposte.
A Forlì il progetto, patrocinato dagli Assessorati alle Politiche Giovanili ed al Welfare, ha raggiunto i giovani non solo allinterno delle istituzioni educative (Istituti superiori e Enti di formazione professionale) e delle Associazioni (in particolare lAssociazione Giovani Immigrati di Forlì), ma anche nel Centro storico grazie ad un intervento attivato per raggiungere i gruppi informali che lì si aggregano.